Talmente brutto da diventare godibile

Talmente brutto da diventare godibile

Costato 50 milioni di dollari, con un incasso di soli 14 milioni, “Ishtar” è uno dei peggiori disastri cinematografici di sempre. È considerato dai critici uno dei film peggiori della storia: titolo ambitissimo di questi tempi di celebrazione del «So bad it’s good», ovvero dei film talmente brutti che diventano godibili. E in effetti questa strampalata commedia in cui Dustin Hoffman e Warren Beatty interpretano due mediocri cantanti newyorchesi che si trovano nel Sahara al centro di un intrigo politico internazionale, rientra nella categoria dei «bruttissimi, ma imperdibili». A far precipitare il film nella bruttezza è la struttura narrativa senza credibilità. Ma sebbene manchi un po’ di “morso” satirico, le situazioni comiche sono spesso brillanti e la risata scappa, inaspettata. Tutto sommato, c’è di peggio.

ISHTAR (1987) di Elaine May

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Pubblicato da Fabio Peterlongo

Nato nel 1987, dal 2012 è giornalista pubblicista. Nel 2013 si laurea in Filosofia all'Università di Trento con una tesi sull'ecologismo sociale americano. Oltre alla scrittura giornalistica, la sua grande passione è la scrittura narrativa. È conduttore radiofonico e dal 2014 fa parte della squadra di Radio Dolomiti. Cronista per il quotidiano Trentino dal 2016, collabora con Trentinomese dal 2017 Nutre particolare interesse verso il giornalismo politico e i temi della sostenibilità ambientale. Appassionato lettore di saggi storici sul Risorgimento e delle opere di Italo Calvino.