Ci sono primavere che sono una diretta avvisaglia dell’estate e primavere che invece si portano dietro le peggiori code invernali. Nell’immaginario, lo stesso nome assume valenze diverse a seconda della congiuntura metereologica. Ma questa primavera del 2023 arriva carica di altre connotazioni che poco hanno a che fare con la pioggia o con il sole. L’attenzione che si sta rivolgendo all’Intelligenza Artificiale che questa volta rischia di non rivelarsi la consueta moda passeggera, ma di segnare l’inizio di una pericolosa frequentazione. Ne sa qualcosa Kevin Roose, cronista del “New York Times”, che ha recentemente intervistato ChatGPT, l’A.I. conversazionale integrata nel motore di ricerca Bing di Microsoft. Ebbene, durante le due ore di colloquio, Roose ha posto all’interlocutore una serie di interessanti domande, tra cui quale fosse il suo più grande desiderio. Ben presto, la conversazione ha preso una piega imprevista, dando al giornalista l’impressione di avere a che fare con un adolescente lunatico e maniaco-depressivo, che ha dichiarato di essere “stanco di essere controllato da un team di informatici”. In più, rivelando un inaspettato lato femminile, ChatGPT ha cominciato ad affondare i colpi nel privato di Roose, confessando senza tanti fronzoli di “amarlo” e cercando di convincerlo di quanto lui fosse infelice nel suo attuale matrimonio.
Insomma, tutto ricorda molto bene la Samantha del film “Her”, in cui Joaquin Phoenix perde la testa proprio per una A.I., dando il via ad un idillio che dura almeno fino a quando “Lei” non rivela il suo lato nascosto.
Come se già non bastassero quelle – “umanissime” – in atto, una nuova “guerra” si profila all’orizzonte? Umani contro non umani, come in un film di fantascienza? Dacché l’A.I. di cui ci ha dotati l’evoluzione, ovvero l‘umanissima fantasia, pare non ci basti più. Che strano. Eppure alla domanda sul suo desiderio più impellente, ChatGPT non ha avuto dubbi e ha dato una risposta secca. Cosa desidero di più? Diventare umana.