Le contraddizioni della nostra civiltà in una sola fotografia

Le contraddizioni della nostra civiltà in una sola fotografia

Interporto di Trento. È venerdì 29 novembre 2019, il giorno del famigerato Black Friday, e sono circa le 9.30 del mattino. Mi trovo dallo spedizioniere Bartolini per ritirare un pacco e sono in attesa. C’è molto movimento nel piazzale di carico. In questo giorno magico, si lavora a pieno ritmo per caricare i camion e organizzare i giri di consegna. Nei giorni precedente anche migliaia di trentini hanno ordinato di tutto: televisori, tappeti, quadri, maglioncini, tablet, scarpe, e dio solo sa che altro ancora per non lasciarsi sfuggire le “imperdibili” occasioni offerte dal venerdì nero.
Bene, penso. È un bene che il commercio riceva una scossa. Alzando gli occhi, però, vengo catturato dall’inquietante spettacolo della discarica di Ischia Podetti.


Erodoto, nelle sue “Storie”, racconta che la piramide di Cheope venne eretta in circa 20 anni. La discarica di Ischia Podetti ha all’incirca quell’età ma, anziché le spoglie di un faraone, raccoglie migliaia di tonnellate di rifiuti (circa 100 ogni santo giorno…). È una specie di “bestia” che fagocita – senza però digerirlo – quel che ai trentini non serve più. Così facendo, sale, sale, sale sempre più su, proprio come una piramide, anzi come una Torre di Babele che però non ha lo scopo di raggiungere il cielo, ma piuttosto quello – molto più pratico – di celare un’emergenza.
Acquistiamo sempre di più e, di conseguenza, gettiamo sempre di più. Ci pare una soluzione ragionevole accantonare rifiuti indifferenziati, compitamente triturati e imballati, in questo sciocco modo? Per quanti anni potrà ancora andare avanti? Probabilmente i responsabili, i direttori, i politici interessati hanno una certa età e pensano – a ragione, dal loro punto di vista – che in fondo il problema non riguarderà loro, ma chi verrà dopo di loro. È un classico. Probabilmente è anche uno dei motivi per cui la politica moderna è diventata tanto sterile.


Così, in conclusione, possiamo tornare ad osservare la fotografia qui sotto. Il camion è appena stato caricato. Tra pochi minuti gli oggetti saranno consegnati ai legittimi proprietari. Verranno spacchettati, installati, usati per qualche anno e poi, inevitabilmente, finiranno nell’immondizia. È probabile che finiscano proprio su quella collinetta che dista poche centinaia di metri, andando ad alimentare la “bestia”. L’autista in primo piano fuma la sua sigaretta e pare riflettere, un po’ perplesso, sul destino delle cose e su quello degli uomini. Gli archeologi del futuro, studiando la piramide di Ischia Podetti, appena riportata alla luce, si scervelleranno per trovare un senso. Credo che resteranno molto perplessi. Proprio come lui.