Dei silenzi, degli approcci, dei sentimenti

Dei silenzi, degli approcci, dei sentimenti

Si incontrano alle 19, sul tram n.21, in una Torino brumosa e fredda. Lui è Antonio Mathis, ragioniere 40enne, lei è Serena, giovanissima suora novizia. Tanto lui è maldestro e imbolsito, quanto lei è eterea, quasi inquietante. Ambedue sono alienati: il primo dalla sua condizione lavorativa, la seconda dall’aver deciso di prendere il velo solo per sfuggire ad un destino fatto di sacrifici. Ma ad affascinare di questa piccola storia di Giovanni Arpino – che ha tutta l’aria di essere un capolavoro del suo genere, dirà Eugenio Montale – è la delicatezza. Di cosa? Di tutto. Dei silenzi, degli approcci, dei sentimenti, e di quel finale inaspettato che lascia la storia aperta a nuove, future, imprevedibili possibilità.

Giovanni Arpino, “La suora giovane” (1959)