Appartarsi dal mondo

Appartarsi dal mondo

1989, stazione di Trento. Un ragazzo del sud scende dal treno notturno con in mano una copia di questo libro. Lo ha letto e riletto, ma in Piazza Dante ci tiene a tenerlo in bella vista, nemmeno fosse un lasciapassare. Quasi a voler chiarire da subito che sebbene provenga dal sud non è un siloniano cafone e nemmeno ce l’ha l’accento dei personaggi di Lino Banfi. E se proprio lo vogliono sapere, i trentini, lui è anche un poeta e nei caffè di Parigi ha bevuto assenzio con Baudelaire e con Rimbaud. Ha già visto e capito tutto della vita. E proprio come De Esseintes – l’eccentrico protagonista del romanzo di Joris-Karl Huysmans – ha il desiderio di appartarsi dal mondo. Ciononostante, nel mondo, con quel libro in mano, ci si è appena tuffato. 

«Questo orientamento così chiaro, così netto di A ritroso verso il cattolicesimo, mi rimane, io confesso, incomprensibile»

(J. K. Huysmans, Prefazione dell’autore scritta vent’anni dopo il romanzo)