Vigilia della guerra d’Etiopia. Esule comunista, Pietro Spina rientra sulle montagne marsicane e si traveste da prete, legge libri religiosi, medita anche sul da farsi. Tuttavia perfino l’ideologia lo delude ben presto. Non sono più così chiare per lui le differenze tra la dottrina del partito e la dittatura fascista. Dov’è la vera libertà?
Ci sarebbe l’amico Luigi ad incarnare questa contraddizione, ma disertore e fuggiasco viene catturato e muore in carcere, come Gesù. Così tocca a Pietro ora fuggire, lassù, sulle montagne infestate dai lupi famelici.
In “Vino e pane” tutte le contraddizioni di noi italiani si intrecciano con gli ideali assoluti che prima esaltano e poi, inevitabilmente, sanno come deludere.