Per chi si trova a vivere con degli adolescenti, converrà con me che esistono delle azioni di assoluta facilità e risoluzione per l’uomo comune, ma di estrema difficoltà per l’essere umano che si aggira tra i 16 e i 18 anni. Siamo giunti a importanti scoperte nelle teorie evoluzionistiche, abbiamo sondato ogni aspetto dell’animo umano e studiato ogni versante dell’intelligenza, creandone una anche artificiale, ma non siamo ancora arrivati a comprendere cosa succede nella mente, nei gesti e nelle abitudini di questi strani soggetti con voci da caverna, barbe ancora chiazzate, peli sotto le ascelle, andature cadenzate e un po’ impacciate, volti ora rosei, ora brufolosi e puntiformi. Nella mia pluriennale esperienza con questa fascia d’età – citando a grandi linee il monologo di Rutger Hauer nel celeberrimo film “Blade Runner” – ho visto cose che voi umani non potete neanche immaginare.
Ma quali sono queste cose che proprio l’adolescente non riesce a fare o compie in maniera seriale? Ho abbozzato un personale decalogo, tra il serio e l’umoristico.
1. Mettere il tappo al tubetto del dentifricio. Per facilitare lo svolgimento di questa operazione, fallimentare nel classico tubetto con tappo avvitabile, che giaceva inerte con costante regolarità a bordo lavandino, ho tentato l’acquisto di dentifrici con il tappo unito al corpo dell’oggetto, in modo da facilitare l’operazione. Ho tentato anche con i tappi più grandi, per favorire il lavoro del pollice opponibile. Niente da fare.
2. Chiudere le ante degli armadi. Sarà la fretta? Possibile. Eppure mica sempre si va di corsa. Ci si cambia e l’anta è lì, sempre aperta. Che mostra l’affannosa scelta di che cosa mettere.
3. Tirare l’acqua quando si fa pipì. Prendiamola come una buona azione: il risparmio di acqua e il rispetto per le risorse limitate del pianeta. Ne sarebbe fiera pure Greta Thunberg! (ma lei, tirerà l’acqua?) La cosa strana è che, anche in questo caso, il tasto per attivare lo scroscio si trova a vista, a pochi centimetri dal water.
4. Correlato a questo, alzare la tavoletta del wc. Mai fare l’errore di lasciarla abbassata! Il gesto di alzarla per fare plin plin in piedi non è contemplabile per l’adolescente maschio medio, noncurante degli effetti a pioggia delle sue azioni.
5. Farsi la barba senza lasciare traccia. (“Ti sei fatto la barba?” “Sì, perché?”) Forse fa parte dell’istinto primordiale di lasciare traccia nella storia (del lavandino).
6. Non essere a conoscenza dell’esistenza dei contenitori della raccolta differenziata dei rifiuti. Dalla stanza, ove sovente si consumano alimenti di vario genere e tipo – cene volanti, spuntini notturni, merendine fuori orario – packaging e imballaggi giungono fin sulle soglie della cucina, ma non riescono a varcare il passaggio successivo, ovvero i contenitori per la raccolta differenziata dei rifiuti, posti sul balcone.
7. Non trovare nulla nei cassetti, anche davanti all’evidenza. Non so se vi sia mai giunta pure la telefonata dei vostri figli che non trovano questo o quell’indumento posto nell’armadio. Magari al lavoro, sei allora costretto a fare un tutorial, a tracciare una mappa e far seguire, passo dopo passo, il percorso verso l’ovvia soluzione.
8. Sparecchiare solo sotto minaccia. Mai che fosse un gesto spontaneo! E allora lo continui a ripetere, diventando pesante e ripetitivo anche per te stesso.
9. Conversare il meno possibile, rispondendo a monosillabi. (“Come va?” “Bene.” “Sicuro, tutto a posto?” “Te lo devo ripetere?”)
10. Passare la domenica a dormire. (“Hai visto? Domenica è bel tempo, che fai con gli amici?” “Non mi interessa il meteo di domenica, si dorme.”)