Semplice ricetta nel 2021 per un romanzo di successo. Ingredienti: un personaggio televisivo come autrice (Daria Bignardi), un editore scafato (Mondadori), un qualche tipo di storia. La protagonista deve essere tassativamente una donna, meglio se dal nome improbabile (Galla!) ma con evidenti collegamenti storici (aaah, Galla Placidia! Ma dai?! Che forte!). Ella non deve avere un uomo al suo fianco, quindi vedova, separata, divorziata, insomma basta che non ci sia un “lui” in mezzo alle scatole. Costei soffre di almeno una malattia, meglio se rara (talassemia?!), ed è impegnata a livello sociale, possibilmente in un carcere. Preparazione: fare in modo che un personaggio storico entri nella trama. Qualcuno un po’ dimenticato, quindi da riscoprire. Ah, naturalmente – che ve lo dico a fare? – deve trattarsi di una donna, meglio se fotografa o pittrice, anticonformista, sexy ma tosta. Chessò, prendiamo tale Gabriele Münter pittrice (toh!) espressionista tedesca, che fu compagna di Vasilij Kandinskij. Amalgamare bene il personaggio con la trama. Se l’ambientazione non corrisponde, e la storia si svolge in un’epoca contemporanea, niente paura! Potete ricorrere ad un artificio; ad esempio, il personaggio può essere un’apparizione, o una “voce” che la protagonista sente, qua e là. Prima di servire in libreria, ci sta bene un tocco di psicoanalisi (la figura dell’analista è sempre gradita e rassicura il lettore). Infine, un pizzico di disagio giovanile (la ragazza che non riesce ad andare più a scuola) e un nonnulla di attacchi di panico (Nicola, altro paziente, perdippiù seduttore, come tutti). Non dimenticate un titolo ruffiano (“Oggi faccio azzurro”) e un quadro della Münter in copertina. Ah, farcite con interlinea doppia, mi raccomando, così il libro potrà lievitare senza difficoltà oltre le 100 pagine. Buona lettura, anzi, buon appetito!