Ottavia ci ha messo giorni a capire quale fosse il modo meno faticoso per alzare le serrande della sua edicola quarantadue anni fa, quando era ancora una ragazza, ora quel gesto le è divenuto facile ed automatico. Anche quando il cielo è grigio, gli sguardi freddi, l’alba rimane il momento in cui il quartiere le appare più bello, le case prendono vita e lei, una volta alzata la vecchia serranda cigolante, si ferma un attimo a guardare il sole che nasce dietro la piazza. Ricorda di quando salutava da lì il marito con un bacio fugace, prima che lui partisse con la sua bicicletta per distribuire i quotidiani. Ancora oggi, la fotografia di lui che la saluta inforcando la sella con i pacchi freschi di stampa è appesa alle spalle della cassa e le ricorda gli anni probabilmente più spensierati di quell’attività.
Si regala ogni mattina il sapore dei ricordi, poi il suo pensiero corre dietro al mondo sincronizzato e notturno fatto di furgoni, rotative, autisti, addetti allo smistamento, cartiere, fornitori di inchiostri e tutte quelle figure che nell’immaginario si nascondono dietro il suo chiosco e si danno un gran da fare affinché alle sei sia tutto pronto.
Non è raro che qualche avventore, in attesa dell’apertura, la distolga da quei minuti preziosi ma Ottavia è sempre pronta a sorridere e soddisfare le richieste anche dei “bonorivi” più frettolosi senza mai dare segni di noia.
La mattina è il momento più vivace: la gente prende i quotidiani, i biglietti dell’autobus e si ferma per due chiacchiere veloci, qualche commento sui fatti salienti o sulle notizie di prima pagina. Sono molti quelli che passano in edicola mentre portano a passeggio il cane prima di andare al lavoro e Ottavia ne ricorda tutti i nomi. Anche i “clienti” a quattro zampe hanno le loro abitudini, come gli altri, e sembrano aver imparato che da dietro al banco, quando lei infila una mano in una scatola, è per estrarre un premio, così attendono fiduciosi il loro biscotto.
Arrivano anche i clienti più giovani prima dell’inizio della scuola, qualche bambino solo fa il giro del bancone sapendo di ricevere un sorriso e una caramella, quelli più grandi si guardano intorno in cerca dei loro supereroi preferiti. Quanti ne ha visti crescere e rimanere clienti negli anni! Chi è passato dai fumetti o dai pacchetti di figurine ai romanzi in economica, chi direttamente ai giornali o alle riviste specializzate, chi ha fatto abbonamenti a più uscite di quanto sia saggio farne e chi ancora cerca e cambia tipologia di settimanale o mensile ogni volta. Quasi tutti hanno involontariamente seminato spiccioli tra i ripiani davanti al suo banco o le hanno posto le domande più disparate.
Ottavia è abituata a quegli andirivieni, l’aiuta l’esperienza e la fiducia che gli habituè le riservano. Mette le cose da parte per i clienti senza aver timore che non le ritirino, ha memoria degli appassionati a cui tenere da parte tutte le copie preferite ed ogni settimana li contatta per avvisare: “è arrivato, passa a ritirare quando vuoi, ciao!” C’è chi le lascia le chiavi della propria casa e le borse della spesa.
Insomma Ottavia, mentre per l’ultima volta prima della pensione abbassa la saracinesca, si sente scivolare via dalle mani un piccolo mondo popolato da una moltitudine di storie, segreti ed abitudini, cosciente di essere tra gli ultimi presidi della dimensione tattile e artigianale delle notizie ma non di meno un luogo dove si intrecciano relazioni e un piccolo punto di riferimento per molti. Non sa ancora cosa farà domani, quando dall’alba al tramonto non farà più parte di quella che dovrebbe essere una specie protetta oramai, ma non è triste mentre stringe a sé la foto del marito che la saluta dalla sella della sua bicicletta.